Università, E. Russo: “Con legge Gelmini
baronie meno forti”
“Riforma introduce criteri di meritocrazia, soldi in base a qualità”
Napoli, 8 gennaio 2009: “Con l’approvazione del decreto
Gelmini sull’Università, divenuto legge, per le baronie si prevedono tempi
duri”. A dichiararlo è Ermanno Russo, consigliere regionale del Pdl e presidente
della Commissione speciale di controllo sulle Politiche giovanili, disagio
sociale ed occupazione.
“Al di là delle polemiche strumentali sollevate da certe categorie del Paese –
continua l’esponente di Forza Italia –, la rivoluzione positiva e lungimirante
del ministro Gelmini è innegabile. Finalmente anche in Italia le risorse saranno
distribuite in base agli standard di qualità dei singoli atenei e non sulla
scorta di indicazioni provenienti dalla casta dei baroni”.
“Intorno al progetto di rinnovamento messo a punto dal governo Berlusconi per
gli atenei italiani è stato alzato ad arte un polverone, ma gli stessi studenti
e chi lavora con impegno nelle università si renderanno conto – prosegue Ermanno
Russo – dei tanti vantaggi che deriveranno dalla legge Gelmini. Innanzitutto, ci
sarà poco spazio per i docenti fannulloni, il cui lavoro verrà costantemente
monitorato grazie ad un’apposita Anagrafe nazionale dei professori e dei
ricercatori universitari, che terrà conto delle pubblicazioni scientifiche
prodotte nell’arco di un biennio, con scatti stipendiali dimezzati per chi non
fa progredire gli studi”.
“C’è poi una voce essenziale nel decreto divenuto legge – conclude Russo – che è
rappresentata dalla valorizzazione degli studenti, con finanziamenti certi per
le borse di studio agli aventi diritto, il cui numero supera di fatto i ragazzi
che oggi percepiscono un aiuto da parte dello Stato, e con la realizzazione di
migliaia di nuovi alloggi nell’ambito delle residenze universitarie”.