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L'assessore regionale alle Politiche sociali, Demanio e Patrimonio Ermanno Russo ha ricevuto stamane insieme alla presidente della VI Commissione permanente del Consiglio regionale, Antonia Ruggiero, la Provincia di Avellino, rappresentata dall'assessore Giuseppe Del Mastro. Al centro dell'incontro, svoltosi presso la sede di Via Nuova Marina a Napoli, la problematica relativa al funzionamento degli Ambiti territoriali dell'Irpinia.
“Abbiamo recepito le difficoltà di Avellino e della sua provincia – ha dichiarato l'assessore Russo a margine dell'incontro –, condividendo con l'Ente provinciale modalità e strategie d'azione sia presenti che future. A breve istituzionalizzeremo il raccordo con i Comuni, costituiti nei diversi Ambiti, e gli attori sociali, anche privati, nel tentativo di avviare una riforma della legge regionale 11 del 2007, che disciplina il funzionamento degli ambiti stessi. Il fine ultimo è quello di addivenire ad una regolarità ed omogeneità d'azione che per tali strutture, soggetti attuatori delle politiche sociali sul territorio, ancora manca. Uniformare il più possibile le modalità di utilizzo delle risorse e giungere ad una condivisione delle strategie d'azione appare oggi l'obiettivo più importante, data soprattutto la disparità che si registra tra gli ambiti e, quindi, tra i territori”.
La linea emersa dalla riunione ha trovato d'accordo l'assessore Del Mastro, in rappresentanza di tutti i Comuni rientranti negli ambiti irpini, nonché il presidente della VI Commissione regionale Ruggiero, la quale ha sottolineato come “la sinergia tra Assessorato e Commissione si sia rivelata sin da subito produttiva”.
“Dagli inizi di ottobre faremo partire le audizioni in Commissione – ha dichiarato la consigliera Pdl –, convocando in primis gli assessori provinciali della cinque realtà campane. Le Province meritano un ruolo più definito nell'ambito delle politiche sociali della nostra regione, che le allontani dalla funzione di cuscinetto che pure hanno svolto in questi ultimi anni, per far sì che assurgano al ruolo, decisamente più consono, di protagoniste del processo di costruzione di nuovo modello sociale”. |
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