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17/06/2011 Il Mattino/ Famiglie e giovani, la Regione rilancia il welfare
L'assistenza, le scelte

Famiglie e giovani, la Regione rilancia il welfare
Politiche sociali e formazione, piano da 182 milioni di euro.
Nuovi servizi per anziani e disabili

di Paolo Mainiero

Passare dal welfare residuale al welfare produttivo. E' la filosofia che ispira il Piano per le politiche sociali della Regione, un piano legato agli investimenti e non alla gestione e finanziato prevalentemente da risorse europee con la complementarietà dei fondi regionali e nazionali. L'investimento complessivo è di 182 milioni in due anni. Il Piano prevede azioni di sistema e non interventi una tantum o di natura assistenziale come è stato il reddito di cittadinanza, misura soppressa dalla giunta Caldoro. I bandi sono venti due, quattro dei quali già partiti (per 62,8 milioni). Un quinto partirà entro l'estate. “In un momento di crisi e di riduzione delle risorse - spiega l'assessore alle Politiche sociali Ermanno Russo - interveniamo per potenziare la governance dei servizi alla persona e rilanciare le politiche sociali. E' un impegno non facile. L'intero settore va ripensato in virtù del processo federalista e dei minori trasferimenti da parte dello Stato”. La Campania, come le altre regioni, soffre i tagli del fondo nazionale per le politiche sociali. Nel 2008 i trasferimenti statali ammontarono a 102 milioni, nel 2011 sono scesi a 17. Un trend che non lascia presupporre nulla di buono per il 2012. “Negli anni, forse perché tante, molte risorse sono state disperse”, ammette Russo. Le risorse europee non sostituiscono quelle del fondo nazionale però il loro utilizzo impone una revisione delle strategie nelle politiche sociali, individuando costi e fabbisogni standard e fissando le priorità. Le priorità sono quelle contenute nel Piano, concertato e condiviso con le parti sociali, “anche coni la Cgil”, tiene a precisare l'assessore. Il Piano è rivolto essenzialmente a giovani e famiglie, gli anelli più deboli del sistema welfare, ed ha come obiettivo il sostegno al Terzo settore, l'ampliamento dell'offerta dei servizi, la formazione. In questa direzione vanno i primi quattro bandi. Il primo, per un totale di 30 milioni (fondi europei), prevede la realizzazione e il potenziamento dei centri polifunzionali di quartiere. E' rivolto a soggetti a rischio di esclusione sociale, in particolare i giovani. Il secondo bando punta sulla riqualificazione delle strutture tutelari (20 milioni di fondi Ue, 5 di risorse regionali). Si tratta di centri di accoglienza socio-sanitari per disabili e anziani che non necessitano di ricovero negli ospedali o che vengono impropriamente ricoverati perché le famiglie non sono in grado di sostenere le spese di assistenza. Il terzo bando è rivolto alla formazione professionale nel sociale (impegno di 2,8 milioni) attraverso due percorsi formativi: tecnico dell'accoglienza e animatore sociale. Destinatari finali del progetto sono 300 giovani che saranno impegnati presso i centri polifunzionali. Il quarto bando (5 milioni) favorisce la partecipazione dei giovani ai progetti di servizio civile in ambito sociale. Destinatari finali sono 1.000 giovani. Sempre ai giovani è diretta una misura di 5 milioni che consentirà il finanziamento di progetti (contributo massimo per ognuno 25mila euro) pensati per le aree tematiche della disabilità, emarginazione, animazione, comunicazione sociale e culturale. Tra le novità del Piano per le politiche sociali c'è anche un fondo di garanzia per promuovere e sostenere l'accesso al credito delle piccole e medie imprese del sociale. Il fondo è finanziato dalla Regione con 25 milioni, cifra che raddoppierà con i 25 milioni che saranno investiti dall'istituto di credito che sarà coinvolto nell'operazione attraverso un bando che partirà entro l'estate.