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Subito la candidatura a sindaco. La Cdl ha le carte in regola per rilanciare la città
CARO D’AMATO, ADESSO VAI AVANTI SENZA REMORE
NAPOLI HA BISOGNO DI TE PER VOLTARE PAGINA
di Ermanno
Russo
27/06/2005
Le recenti accuse di Antonio D’Amato alle istituzioni locali e alla classe dirigente hanno sortito per il centrodestra campano e, più segnatamente, per quello napoletano l’inaspettato effetto di una sveglia. D’improvviso la Casa delle libertà ha riaperto gli occhi, gli entusiasmi si sono riaccesi e si è tornati a guardare con fiducia all’ormai imminente scadenza elettorale di Palazzo San Giacomo, storica “residenza” del primo cittadino partenopeo. I sì all’indomani del duro j’accuse dell’ex presidente di Confindustria si sono moltiplicati e la loro provenienza non ha messo soltanto in luce un consenso pressoché unanime della compagine un tempo definita polista, quanto un significativo gradimento di una parte considerevole ed estremamente rappresentativa di quello che potremmo chiamare il “polmone” produttivo della città.
D’Amato è piaciuto ai suoi colleghi imprenditori così come ad una larga schiera di operatori commerciali, con ogni probabilità desiderosi di ascoltare da tempo parole e toni di questo tipo, che forse avrebbero voluto udire dalla viva voce di un sindaco tanto blasonato come la Iervolino, da un presidente di Provincia o Regione. Ma ciò, inutile dirlo, non è mai accaduto. Il centrosinistra ha preferito fare un passo indietro rispetto ai problemi concreti della gente in questi anni, affrontando di corsa e senza impegnarsi più di tanto i temi – per i cittadini di fatto dominanti – della sicurezza, della vivibilità, dell’ambiente. L’ex numero uno di viale dell’Astronomia ha saputo, invece, squarciare il cielo mesto ed irregolarmente tranquillo sopra Napoli con un fulmine denso di reattività e buoni propositi. La sua sortita, realistica e piena di contenuti, ha dato l’impressione di poter colmare un vuoto istituzionale che si protrae da tempo immemore rendendo un’immagine distorta della città, costretta a presentarsi agli occhi del Paese come fiacca ed emotivamente in ginocchio. Con la sua invettiva D’Amato ha supplito, in buona sostanza, ad una carenza cronica di iniziative e progetti a cui le maggioranze di centrosinistra, che a vari livelli amministrano le nostre comunità campane, ci hanno abituato; carenza che a Napoli città continua ad essere sottaciuta dai partiti di governo.
Ma se l’affondo dell’industriale partenopeo ha fatto registrare ripercussioni negative sulla tenuta della coalizione un tempo definita ulivista, in maniera speculare e proporzionalmente inversa ha sembrato rinvigorire la Casa delle libertà.
La qualità delle parole proferite da D’Amato sullo stato di salute di Napoli e i suggerimenti forniti sul futuro della città hanno convinto il centrodestra; da mesi all’affannosa ricerca di un leader in grado di sfidare il sindaco Rosa Russo Iervolino. Ebbene, oggi quel leader c’è. E credo di poter dire, in tutta tranquillità e senza tema di smentita, che sia giunta l’ora di convincere D’Amato – dopo che lui ha convinto noi con la chiarezza delle proprie idee – a non fare marcia indietro e dare la propria disponibilità per la candidatura a sindaco di Napoli in rappresentanza del centrodestra.
Perché se è vero, come è vero, che alla vigila della tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale non vi erano le condizioni per chiamare in causa un leader di tale spessore, visto che non avrebbe avuto neanche il tempo tecnico per prepararsi ad una competizione squisitamente politica e non più associativa, oggi – invece – le premesse per una scelta di tale tipo ci sono tutte e dire il contrario vorrebbe dire negare l’evidenza. Un passo, a mio avviso anche importante, è già stato fatto. A D’Amato non resta che completare l’opera e scendere in campo con le stesse medesime priorità ed idee manifestate l’altro giorno dinanzi al “Gotha” dell’Unione di piazza dei Martiri, anche se opportunamente limate ed approfondite con il supporto politico dei partiti che compongono oggi la Casa delle libertà.
Non avrebbe senso, diversamente, avviare una partita così importante, coagulare consensi e poi lasciare tutto al caso. I cittadini moderati, i cittadini imprenditori, i cittadini che operano ogni giorno nei borghi di Napoli tra mille insidie, i cittadini stufi della politica rinunciataria e lassista del sindaco Iervolino non capirebbero. Se D’Amato, come io peraltro credo intimamente, fa sul serio e desidera davvero riaccendere le speranze di un città allo stremo e distrutta anche dal punto di vista emotivo, allora dia continuità alle azioni di questi giorni e rassegni da subito la sua disponibilità a candidarsi con un centrodestra che l’avrebbe già riconosciuto di buon grado suo leader alle scorse Regionali; senza nulla togliere ad un politico carismatico come Italo Bocchino, che ben si sta comportando quale capo dell’opposizione in Consiglio. Tre mesi fa le riserve erano plausibili, ma oggi le condizioni ci sono tutte e sarebbe un vero peccato sciupare un’occasione così ghiotta per riequilibrare le sorti della città. In… fondo, in… fondo una città migliore e più vivibile farebbe comodo anche a chi da generazioni la vive facendo impresa.
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