Rubrica "in...fondo, in....fondo"

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Riflessione sui “pentimenti” dei seguaci del Partito democratico
SOCIALDEMOCRATICI, LA STORIA HA DATO RAGIONE AL PDL
CHI ENTRO' IN FORZA ITALIA NEL '94 FECE LA SCELTA GIUSTA


di Ermanno Russo

25/05/2009
Diciamoci la verità: la storia ha dato ragione a Forza Italia e al Pdl. I socialdemocratici, scioltisi dopo un passato glorioso ed innumerevoli conquiste per la democrazia del nostro Paese, oggi stanno dalla parte giusta. E la parte giusta è il Popolo della Libertà. Il progetto del presidente Berlusconi, messo in campo nell’ormai lontano 1994, offriva delle opportunità reali e spazi di agibilità politica certi a noi dirigenti, iscritti e militanti del Psdi, cresciuti con l’esempio illuminante di Saragat e fedeli alla linea atlantista. Così scegliemmo, dopo una riflessione sicuramente sofferta e non facile, di aderire a Forza Italia, un movimento prima ed un partito poi, che sembrò da subito poter rappresentare le istanze socialdemocratiche ed europeiste della nostra formazione politica. Ricordo che, in sintonia con il passato fatto anche di scissioni dolorose e strappi ancora visibili, un gruppo di dirigenti ed eletti del Psdi assunse una posizione “diversa”, confluendo dopo varie traversie e vicissitudini in quello che oggi è il Partito democratico. A noi fu rimproverato, a più riprese, di aver dato retta ad un progetto troppo berlusconiano, che avrebbe snaturato il credo in cui ci riconoscevamo e ci riconosciamo anche oggi, troppo distante dagli ideali e dalle idealità del partito con cui avevamo iniziato a fare politica. Ebbene, la storia ha provveduto a confutare tali flebili argomentazioni, portandone presto a galla la matrice strumentale, aprioristica e menzognera. Oggi, coloro che diedero credito al Pd e ai seguaci della sinistra post-comunista, tornano – seppur a distanza di anni e, dunque, con un certo ritardo – sulle nostre posizioni. Si avvicinano al Pdl, al presidente Berlusconi e ai candidati che egli stesso ha scelto per sconfiggere il centrosinistra nelle tante e diverse competizioni elettorali, che da oggi ad un anno ci aspettano a Napoli ed in Campania. In questa sede non si può tralasciare il significato di una scelta, quella del consigliere Pd al Comune di Napoli, Carmine Simeone, che in queste ore si è espresso, anche pubblicamente, a favore del nostro candidato alla Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, dichiarando di voler concludere in questo modo l’esperienza con il Partito democratico. Un ulteriore conferma della bontà delle nostre tesi. Un importante suggello ad una scelta delicata, che come socialdemocratici compimmo quindici anni fa; quando scegliemmo, nel 1994, Silvio Berlusconi e la sua Forza Italia. Esattamente come ora scegliamo – dopo tre lustri di militanza fedele e coerente in FI – il grande progetto del Pdl, unica novità del quadro politico italiano dopo il fallimento clamoroso del “sogno americano” di Walter Veltroni e degli ex Pci.

Simeone si unisce, quindi, ad un nugolo sempre più nutrito e molto rappresentativo di amici, dirigenti e militati del Psdi che in questi anni, seppur in fasi diverse, hanno aderito al “partito del fare”, alla formazione azzurra prima e a quella pidiellina poi. Tanti, tantissimi esponenti politici che hanno sperimentato strade diverse da quella che noi scegliemmo sin dalla prima ora, addivenendo presto alla conclusione però che per gli ex Psdi non c’è e non ci potrebbe essere altro sbocco e futuro politico che quello rappresentato dal Popolo della Libertà.

E’ qui che culture diverse, ma mai confliggenti, si integrano in un grande disegno liberale e democratico volto a governare il più possibile il nostro Paese. Un ambizioso progetto che mira dunque a lasciare il meno possibile “scoperto” il territorio nazionale, affidando a persone competenti le istituzioni che regolano la vita sociale delle nostre città, delle nostre aree, dei nostri quartieri. Ciò gli esponenti più lucidi del Psdi l’hanno compreso subito, individuando sin dai primi anni di vita di Forza Italia un punto di riferimento fermo nel presidente Berlusconi. Prendiamo atto che oggi, seppur in ritardo, altrettanti amici ed esponenti di spicco di quello che un tempo era il radicato e forte Partito Socialdemocratico campano l’abbiano capito.

In… fondo, in… fondo, la storia emette sempre le sue sentenze, basta saper aspettare e crederle.