Rubrica "in...fondo, in....fondo"

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Risanare i conti della Campania per tornare virtuosi Lo sforzo del presidente Caldoro
di Ermanno Russo

In questo momento di grande fibrillazione per la Campania, dovuto fondamentalmente ad una situazione economica disastrata e drammatica, l'unico sforzo utile per uscire dalla crisi è risanare i conti per tornare virtuosi. Una direttrice lungo la quale si sta muovendo con grande decisione, anche se tra mille difficoltà, il presidente Stefano Caldoro. I riflessi di una gestione dissennata delle casse regionali, perpetrata sino all'ultimo giorno utile dalla precedente amministrazione di centrosinistra e testimoniata in maniera inequivoca anche dall'ultimo aumento delle tasse, si stanno riverberando in tutta la spietatezza sul bilancio di Palazzo Santa Lucia e sull'intera popolazione campana. Qual è allora il tentativo posto in essere, anche in queste ore, dal governatore Stefano Caldoro? Vincere la partita del risanamento, presentarsi a Roma con i conti in miglioramento e chiedere un allentamento dei vincoli di bilancio, che oggi impediscono alla Regione di fare investimenti e di programmare le normali attività sul territorio. E' però evidente che per giungere a tale fondamentale obiettivo serve uno sforzo da parte di tutti. Palazzo Santa Lucia la sua parte la sta facendo, eccome. In queste settimane si sta procedendo ad una riduzione della spesa che potremmo definire esemplare. Tuttavia, c'è dato che non appare sufficientemente chiaro in queste settimane di dibattito e di accuse incrociate. Le spese pazze del centrosinistra sono state condannate da tutti. Osservatori, media e finanche dirigenti di partito della stessa parte politica di chi ha governato ieri o, comunque, affini – anche soltanto culturalmente – alla vecchia maggioranza regionale, hanno rivolto dure reprimende a quella coalizione che con tanta leggerezza aveva ecceduto nell'elargire incarichi, poltrone e consulenze. Ciò che però è mancato e tuttora manca nelle loro analisi è la consapevolezza del danno procurato dai vecchi amministratori. Si è tanto criticato il modo di governare e le scelte compiute, ma non ci si è soffermati abbastanza sulle conseguenze che certe azioni hanno prodotto e continuano a produrre, in negativo, nella vita pubblica campana. E' come se una volta finita la critica, fosse finito automaticamente anche l'effetto dell'iniziativa criticata. I fatti dimostrano esattamente il contrario. Gli effetti delle decisioni e delle leggerezze compiute dalla sinistra si stanno materializzando ora. Il conto, salatissimo, della gestione quantomeno incauta dell'amministrazione uscente viene presentato oggi al presidente Caldoro e al centrodestra. E va pagato. Perché in democrazia chi sbaglia paga. E, per la logica dell'alternanza, paga anche chi non ha sbagliato, chi è lontano anni luce dal governo che ha procurato il debito come il presidente Caldoro, ma ha comunque ereditato il timone di quella barca, che purtroppo stava affondando. Occorre, pertanto, prendere responsabilmente coscienza della crisi e capire quali provvedimenti adottare per colmare le innumerevoli falle lasciate nei conti di Palazzo Santa Lucia. Ecco perché il presidente Caldoro sta compiendo, quotidianamente, uno sforzo sovrumano per riportare i conti nell'alveo della tolleranza e chiedere al governo nazionale non un aiuto, ma il riconoscimento di un'azione certosina e scientifica di risanamento delle casse regionali, che potrà sbloccare finalmente una macchina amministrativa ingessata dalle colpe del passato. Tutto questo alla gente va spiegato. Perché non si può pensare di addossare al centrodestra e al presidente Caldoro responsabilità che vengono da lontano, che appartengono ad un modo di far politica distante anni luce dal Pdl e da tutta la maggioranza regionale, responsabilità che rappresentano un vulnus anche per lo stesso centrodestra, impossibilitato a governare e costretto a pagare per danni che non ha causato. E l'aumento delle tasse deciso per le Regioni in deficit sanitario (quindi non soltanto Campania ma anche Lazio, Calabria e Molise) è l'ennesimo torto che i cittadini sono costretti a subire a causa dello sperpero di denaro pubblico e dei contribuenti nel settore della sanità. Un settore che peraltro, dopo il danno la beffa, funziona poco, male ed in taluni casi non funziona per niente. Davanti ad una situazione economica così disastrata e compromessa si avverte sempre più, allora, la necessità di fare fronte comune e sostenere il presidente Caldoro in questa faticosa azione di risanamento, che se portata avanti con rigore, cosa che già sta accadendo, potrà far guadagnare alla Campania crediti e margini per tornare ad essere una regione normale. In... fondo, in... fondo, i debiti non si cancellano con il voto. I cittadini hanno voluto fortemente cambiare volto alla nostra Regione dando fiducia al centrodestra, ora devono continuare a stringere i denti ed aiutarci a tornare ad essere virtuosi e competitivi. Insieme ci riusciremo.
02/07/2010