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Austerity, giù del 50% i consumi di carburante in Regione. L’impegno anti-crisi della giunta Caldoro
di Ermanno
Russo
20/08/2011
Dal 1 giugno i consumi di carburante in Regione Campania sono scesi mediamente della metà rispetto ai primi cinque mesi del 2011. Dall’entrata in vigore del piano di austerity della giunta Caldoro, le spese relative a benzina e gasolio sono passate da circa 26mila e 500 euro a 12mila 926 euro. Un crollo netto, che testimonia una volta in più come l’impegno pubblico preso dal governo regionale, meno spese per la politica e più trasparenza, sia stato di fatto mantenuto. Dinanzi alle insidie di una crisi economica strutturale, che minaccia la stabilità delle famiglie campane e rischia di stravolgere l’assetto sociale della nostra regione, la sobrietà ed il rigore con cui sono state introdotte dalla giunta Caldoro misure di contenimento dei costi di gestione e di rappresentanza della macchina regionale, a partire dall’Assessorato al Demanio e Patrimonio che mi onoro di reggere, rappresentano un input importante per far comprendere alla gente che la Regione è in prima linea per arginare i disagi di questo difficile momento economico, senza badare a rendite di posizione e senza la difesa d’ufficio di interessi di parte. Ecco proprio l’Assessorato al Demanio e Patrimonio ha voluto procedere, speditamente, all’adozione di disposizioni tese alla limitazione, per tutti, della spesa di carburante, attribuendo dei tetti mensili, che vanno dai 300 euro delle auto di rappresentanza ai 150 delle auto di servizio dei coordinatori delle Aree dirigenziali, fino ai 100 euro delle altre auto di servizio. Ma il calo dei consumi di carburante, che ha già fruttato un risparmio concreto di risorse pubbliche che saranno utilmente investite nei settori di maggiore sofferenza della vita pubblica campana, non è un caso isolato. Basti pensare alle altre sensibili riduzioni che in questi mesi il governo regionale ha messo in campo, dal taglio dell’indennità di consiglieri ed assessori a quello delle spese di consulenza fino al famigerato utilizzo delle “auto blu”, a lungo equivocato ed oggi trasparente e lineare. Sono soltanto dieci le auto di rappresentanza utilizzate dalla Giunta regionale, mentre le altre disponibili sono quelle cosiddette di servizio, indispensabili per adempiere alle tante e diverse funzioni amministrative che Palazzo Santa Lucia svolge su tutto il territorio campano. E’ opportuno citarne alcune per rendere l’idea di cosa significa non esternalizzare i servizi, scegliendo di utilizzare le risorse umane interne per gestire ispezioni e quant’altro, evitando il sensibile lievitare di stipendi e costi esterni all’amministrazione. Oggigiorno la Regione Campania effettua direttamente la vigilanza e le ispezioni amministrative, così come svolge compiti di sorveglianza, manutenzione impianti e condotte acquedottistiche, il che accade anche per le aree boschive ed in occasioni di delicate azioni di Antincendio Boschivo. Inoltre la Regione conduce sopralluoghi rivolti ad accertamenti sul territorio relativi a lavori e problematiche idrogeologiche, in più è impegnata quotidianamente in azioni operative e preventive effettuate dalla protezione civile ed è competente in materia di vigilanza ambientale, fitosanitaria e territoriale. Tutto ciò senza dimenticare l’intensa attività di accertamento e sopralluoghi per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria a salvaguardia del patrimonio regionale. Le auto di servizio servono dunque a questo e non ad altro. Va comunque detto che anche in relazione al loro utilizzo la Giunta regionale è intervenuta e sta intervenendo, come sul carburante, attraverso una rivisitazione tesa a ridurre le spese, di manutenzione e di consumo innanzitutto, svecchiando il parco auto e rottamando di volta in volta i veicoli più vetusti. Si usa in maniera ormai abusata l’espressione “casta”, riferita tradizionalmente al mondo della politica e ai comportamenti poco ortodossi, che pure ci sono ma che comunque rappresentano una minoranza, ad essa collegati, mentre si tarda a riconoscere l’azione rigorosa di contenimento della spesa, che bisognerebbe rilevare con la stessa dovizia di particolari ed intransigenza. Alcune sensibili inversioni di tendenza ci sono state e continuano ad esserci, lo dicono i numeri. Ciò a discapito di piccoli privilegi di nicchia, che vanno combattuti senza soluzione di continuità e ricondotti ad una logica di efficacia e sobrietà; specie se presenti in importanti istituzioni elettive e, quindi, rappresentative del popolo. In Campania, il processo è stato avviato senza remore. Il calo dei consumi di carburante, che ne è forse l’emblema. Dimostra come ogni giorno si può risparmiare e mantenere concretamente l’impegno preso con i cittadini. Occorre continuare su questa strada, continuare a dare risposte, facendo seguire atti concreti agli annunci, alle enunciazioni di principio, alle dichiarazioni rese sui giornali. Soltanto in questo modo si potrà ridurre il gap tra cittadini e politica, tra cittadini ed istituzioni, che specie in periodo di crisi economica rischia di allargarsi irrimediabilmente. In… fondo, in… fondo il compito dello Stato è quello di rappresentare i propri cittadini ed interpretarne, se il caso, paure e timori. In questo momento guai a farsi sentire lontani dai problemi di tutti i giorni, dalle ansie della gente.
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